
I prestiti INPDAP rappresentano una delle soluzioni più apprezzate dai dipendenti pubblici italiani che necessitano di liquidità a condizioni vantaggiose. Nel corso degli anni, il sistema di prestiti erogati tramite l’INPS (che ha assorbito l’INPDAP dal 2012) ha subito numerose modifiche e aggiornamenti, con l’obiettivo di rispondere meglio alle esigenze di chi lavora nella pubblica amministrazione. In questo articolo analizzeremo le principali novità sui prestiti INPDAP, le tipologie disponibili e le modalità di accesso, offrendo una panoramica completa sulle opportunità e sulle sfide che caratterizzano questo strumento finanziario nel 2024.
Cos’è il prestito INPDAP e chi può richiederlo
I prestiti INPDAP sono finanziamenti a condizioni agevolate riservati ai dipendenti pubblici e ai pensionati che risultano iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali dell’INPS. Questi prestiti sono erogati direttamente dall’INPS o tramite convenzioni con istituti di credito e si distinguono per tassi di interesse inferiori rispetto a quelli di mercato, tempi di erogazione rapidi e modalità di rimborso semplificate tramite la cessione del quinto dello stipendio o della pensione.
Possono accedere ai prestiti INPDAP tutti i lavoratori dipendenti pubblici in servizio a tempo indeterminato, i pensionati ex dipendenti pubblici e, in alcuni casi, anche i familiari superstiti titolari di pensione di reversibilità. La condizione fondamentale è l’iscrizione al Fondo Credito INPS, che avviene automaticamente per chi è assunto nel pubblico impiego e versa i relativi contributi.
Il prestito INPDAP si configura come uno strumento particolarmente utile per far fronte a spese impreviste, finanziare progetti personali o consolidare debiti preesistenti, grazie alla sicurezza offerta dalla trattenuta diretta in busta paga o sul cedolino della pensione.
Le principali novità 2024 sui prestiti INPDAP
Nel 2024 sono state introdotte alcune importanti novità che riguardano sia le condizioni di accesso ai prestiti INPDAP, sia le modalità di erogazione e rimborso. Una delle modifiche più rilevanti riguarda la digitalizzazione della procedura di richiesta: oggi, infatti, è possibile presentare la domanda esclusivamente online, tramite il portale ufficiale dell’INPS, utilizzando le credenziali SPID, CIE o CNS. Questo ha reso il processo più veloce e trasparente, riducendo i tempi di attesa e semplificando la gestione delle pratiche.
Un’altra novità significativa è l’adeguamento dei tassi di interesse applicati ai prestiti INPDAP. Nonostante il contesto di rialzo dei tassi a livello europeo, l’INPS ha deciso di mantenere condizioni particolarmente favorevoli per i dipendenti pubblici, con tassi fissi che partono dall’1,5% per i piccoli prestiti e dal 3% per i prestiti pluriennali. Sono state inoltre introdotte nuove garanzie assicurative a tutela degli eredi, in caso di decesso del beneficiario prima dell’estinzione del debito.
Infine, tra le novità più attese c’è l’ampliamento delle finalità finanziabili: oggi è possibile richiedere un prestito INPDAP anche per spese mediche straordinarie, ristrutturazioni edilizie, acquisto di auto ecologiche e formazione universitaria dei figli, dimostrando così una maggiore attenzione alle esigenze concrete delle famiglie dei dipendenti pubblici.
Tipologie di prestiti INPDAP disponibili
I prestiti INPDAP si suddividono principalmente in due categorie: il Piccolo Prestito e il Prestito Pluriennale (diretto o garantito). Il Piccolo Prestito è un finanziamento di importo contenuto, che può essere richiesto per una durata da uno a quattro anni, senza necessità di motivare la richiesta. L’importo massimo ottenibile dipende dall’anzianità di servizio e dall’ammontare dello stipendio o della pensione.
Il Prestito Pluriennale, invece, può essere richiesto per una durata di cinque o dieci anni e prevede l’obbligo di presentare una documentazione che attesti la finalità della spesa (ad esempio, acquisto della prima casa, matrimonio, spese sanitarie gravi, eventi luttuosi, ecc.). Esistono due forme di prestito pluriennale: il diretto, erogato direttamente dall’INPS, e il garantito, concesso da banche o finanziarie convenzionate ma garantito dall’INPS in caso di insolvenza.
Entrambe le tipologie prevedono la cessione del quinto come modalità di rimborso, ovvero la rata mensile non può superare il 20% dello stipendio netto o della pensione. Questo meccanismo garantisce la sostenibilità del prestito e tutela sia il beneficiario che l’ente erogatore.
Come richiedere un prestito INPDAP: iter e documentazione
La richiesta di un prestito INPDAP avviene interamente online, tramite il sito ufficiale dell’INPS. Dopo aver effettuato l’accesso con le proprie credenziali, è necessario compilare il modulo di domanda specificando la tipologia di prestito desiderata, l’importo e la durata. Per i prestiti pluriennali, occorre allegare la documentazione che giustifica la richiesta (preventivi, fatture, certificati medici, ecc.).
L’INPS effettua una verifica sulla posizione contributiva e sulla presenza di eventuali altri finanziamenti in corso. In caso di esito positivo, il prestito viene erogato direttamente sul conto corrente indicato dal richiedente. I tempi di accredito variano da pochi giorni per i piccoli prestiti fino a qualche settimana per i prestiti pluriennali, a seconda della complessità della pratica e della completezza della documentazione presentata.
È importante ricordare che la rata viene trattenuta automaticamente dallo stipendio o dalla pensione, senza necessità di ulteriori adempimenti da parte del beneficiario. In caso di estinzione anticipata o di necessità di rinegoziazione, è possibile presentare apposita richiesta attraverso il portale INPS, seguendo la procedura guidata.